L’amnesia dissociativa è un disturbo che colpisce la memoria in modo misterioso e spesso destabilizzante, causando la perdita di ricordi significativi, spesso legati a eventi traumatici. Si tratta di un fenomeno poco conosciuto, il cui impatto emotivo e psicologico può essere profondo e complesso. Questa manifestazione, profondamente diversa da altre forme di perdita di memoria, è legata a reazioni psicologiche più che a danni fisici al cervello: si parla infatti di perdita di memoria da stress.
Ma come si manifesta esattamente? Quali sono le sue cause e come viene diagnosticata e trattata? In questo articolo, analizzeremo l’amnesia dissociativa in tutti i suoi aspetti, offrendo uno sguardo approfondito su sintomi, cause e possibilità di trattamento.
Cos'è l'amnesia dissociativa?
L'amnesia dissociativa è un disturbo dissociativo che comporta la perdita di memoria per eventi significativi della vita di una persona, spesso legati a esperienze traumatiche o situazioni di grande stress. Questo tipo di amnesia non è causata da danni cerebrali fisici, ma da una disconnessione psicologica dai ricordi legati a un trauma.
I disturbi dissociativi, di cui l'amnesia dissociativa è una forma, sono una tipologia di malattia mentale caratterizzata dalla disconnessione tra elementi come i ricordi, l'identità e l'ambiente circostante. Chi soffre di un disturbo dissociativo si sente disconnesso dal mondo che lo circonda, con periodi di dissociazione che possono durare per ore, giorni, e in alcuni casi anche per settimane o mesi¹.
A differenza di altre forme di amnesia, che possono essere causate da danni al cervello, patologie o demenza senile, sembra che nell'amnesia dissociativa i ricordi vengano volutamente o involontariamente "bloccati" dalla mente. I meccanismi neurocognitivi che sottostanno al disturbo non sono ancora stati pienamente compresi, ma si ipotizza che la mente cerchi in questo modo di proteggere il soggetto dal dolore associato al ricordo di un evento traumatico².
Sintomi e cause comuni dell'amnesia dissociativa
Il sintomo principale dell'amnesia dissociativa è la perdita di memoria, che si differenzia dalle normali dimenticanze per la sua specificità e durata e che può prendere la forma di:
- Amnesia localizzata: Si verifica quando il soggetto non ricorda eventi specifici legati a un trauma o stress, come abusi subiti o esperienze di conflitto. La perdita di memoria riguarda un periodo delimitato, che può variare da minuti a anni.
- Amnesia selettiva: In questa forma, solo alcuni eventi o parti di un’esperienza traumatica sono dimenticati, a volte coesistendo con l'amnesia localizzata.
- Amnesia generalizzata: Più rara, comporta la perdita totale dell'identità personale e delle esperienze di vita. È comune tra le vittime di traumi gravi, come i veterani di guerra, e si manifesta improvvisamente.
- Amnesia sistematizzata: La memoria riguarda una categoria specifica, come informazioni su una persona o un gruppo familiare.
- Amnesia continua: Il paziente dimentica ogni nuovo evento, senza mantenere memoria delle esperienze recenti.
Il rapporto tra stress e memoria è misterioso. In alcuni casi, l’amnesia dissociativa può essere accompagnata anche da una fuga dissociativa: un fenomeno raro che comporta viaggi improvvisi, intenzionali e inaspettati lontano da casa oppure episodi di vagabondaggio disorientato³.
Le cause dell’amnesia dissociativa sono strettamente legate a eventi traumatici o estremamente stressanti, come:
- la partecipazione a combattimenti in guerra,
- aver subito abusi fisici, emotivi o sessuali,
- essere stati vittima o testimone di un crimine,
- aver vissuto catastrofi naturali come terremoti o uragani,
- affrontare gravi stress legati a relazioni, difficoltà economiche o problemi lavorativi
Ma in che modo questi eventi possono condurre ai vuoti di memoria? Secondo l’attuale letteratura, è probabile che l’origine del disturbo sia multifattoriale: alla base dell’amnesia dissociativa vi sarebbe un meccanismo di difesa del cervello, che cerca di proteggere l’individuo dissociandolo psicologicamente da ricordi dolorosi associati al trauma; lo stesso stress intenso, di per sé, potrebbe compromettere la capacità del cervello di recuperare i ricordi personali legati al periodo traumatico. Alcune ricerche, inoltre, suggeriscono anche un possibile ruolo di fattori genetici nello sviluppo degli episodi dissociativi¹.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi dell'amnesia dissociativa richiede un’attenta valutazione psicologica e neurologica. I medici devono escludere altre cause di perdita di memoria, come danni cerebrali, malattie neurologiche o effetti di droga o alcool: sono per questo fondamentali l’intervista psicologica dettagliata, l'analisi approfondita della storia personale del paziente e test cognitivi specifici per l’amnesia¹.
Anche in assenza di condizioni patologiche, memoria e concentrazione possono risentire di diversi fattori, come stress, affaticamento o invecchiamento. In questi casi, uno stile di vita sano e una dieta equilibrata sono fondamentali. Swisse Memoria è un integratore alimentare con ingredienti come bacopa e ginkgo, che aiutano a mantenere la memoria e la funzione cognitiva.
Invece, il trattamento dell’amnesia dissociativa si articola in tre principali approcci terapeutici: farmacologico-somatico, psicoterapeutico e riabilitativo neuropsicologico, spesso combinati.
Gli approcci farmacologici e somatici comprendono l’impiego di antidepressivi, in particolare triciclici o SSRI, con l’obiettivo di migliorare lo stato dell’umore e facilitare la partecipazione alla psicoterapia. In alcuni casi selezionati sono stati utilizzati barbiturici o benzodiazepine per facilitare colloqui esplorativi, mentre la terapia elettroconvulsivante (ECT), sebbene controversa, ha dato risultati misti: può talvolta favorire il recupero mnemonico, ma anche indurre amnesia anterograda persistente. Più rara è l’applicazione della cosiddetta abreazione da sodio amital, che prevede l’iniezione di un barbiturico per ridurre le resistenze psicologiche e facilitare l’emergere di ricordi autobiografici rimossi, ma il rischio di depressione respiratoria ne limita l’impiego.
Sul versante psicoterapeutico, le strategie includono la psicoterapia cognitivo-comportamentale, quella psicodinamica, l’ipnosi e l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Le terapie più recenti tendono a focalizzarsi non tanto sulla rievocazione mnemonica, quanto sulla promozione del benessere futuro del paziente, ritenendo più utile la costruzione di una nuova progettualità di vita piuttosto che il ripristino di memorie spesso dolorose.
La riabilitazione neuropsicologica, infine, si concentra sull’utilizzo delle abilità cognitive implicite residue per compensare il deficit mnemonico e migliorare l’autonomia e la qualità della vita⁴.
FONTI:
¹Healthline, Dissociative amnesia
https://www.healthline.com/health/dissociative-amnesia
²Health Research Authority, The neurocognitive mechanisms underlying dissociative amnesia
https://www.hra.nhs.uk/planning-and-improving-research/application-summaries/research-summaries/the-neurocognitive-mechanisms-underlying-dissociative-amnesia/
³Manuale MSD, Amnesia dissociativa
https://www.msdmanuals.com/it/professionale/disturbi-psichiatrici/disturbi-dissociativi/amnesia-dissociativa
⁴International Journal of Psychotherapy Practice and Research, Dissociative Amnesia – A Challenge to Therapy
https://www.researchgate.net/publication/326975515_Dissociative_Amnesia_-_A_Challenge_to_Therapy