Sarà capitato a tutti di sentir lodare un proprio conoscente che è riuscito a affrontare con successo una situazione difficile della propria vita. In questi casi, quel che viene elogiato è la capacità di far fronte alle difficoltà senza perdersi d’animo, magari facendo buon viso a cattivo gioco, e trasformando una situazione negativa in positiva. Tutto questo dipende dalla forza mentale o resilienza del singolo individuo.
Ciascuno di noi ha una propria “riserva”, per così dire, di forza mentale. Si sviluppa con la nascita, la crescita e il rapporto continuo con l’ambiente e le persone che ci circondano, e diventa fondamentale per affrontare serenamente le difficoltà che si incontrano nella vita di ogni giorno. Vediamo più nel dettaglio cos’è e da cosa dipende.
Forza mentale o resilienza: cos'è e perché è importante
La resilienza si può intendere come una particolare abilità dell’individuo di adattarsi di fronte a una situazione negativa o a un trauma. Può trattarsi della perdita di una persona cara, della fine di un rapporto, di un incidente o di un licenziamento: l’essenziale non è il fatto in sé, ma la reazione a esso.
Si capisce facilmente che la forza mentale è importante per vivere in modo positivo e il più possibile sereno di fronte ad una situazione negativa. Infatti, è inevitabile andare incontro a circostanze e avvenimenti spiacevoli nella nostra vita, e la capacità di imparare a far fronte alla gestione di questo tipo di difficoltà è indispensabile. In caso contrario, si potrebbe risentire di conseguenze emotive molto pesanti, per periodi più o meno lunghi.
Come sa chi ha esperienza di psicologia, sembra che ognuno di noi abbia una propria resilienza, anche se questa non sempre viene attivata di fronte alle difficoltà, o non sempre risulta efficace. La motivazione è che la resilienza di una persona dipende da molteplici fattori; di questi, alcuni sfuggono al nostro controllo, mentre altri possono essere allenati.
È questo che spiega perché nelle difficoltà alcuni individui reagiscono in maniera diversa dagli altri: dipende in parte dalla propria forza mentale. C’è chi non riesce a sopportare uno stress molto pesante, chi lo sopporta e lo supera con qualche difficoltà e chi, invece, affronta la pressione in maniera reattiva ed energica, quasi naturale: la chiave è la resilienza.
In questo senso, occorre notare che resistenza e resilienza sono due concetti diversi. La persona che resiste alle avversità si oppone a esse e cerca di rimanere com’è nonostante tutto; invece, la persona resiliente riesce, per così dire, a piegarsi senza spezzarsi: le difficoltà la trasformano e la migliorano. Anche questo rende la resilienza importantissima per la crescita e il benessere personale.
Cosa succede quando manca la forza mentale
Purtroppo, ci sono occasioni nella vita in cui la resilienza può mancare o non essere sufficiente. Può dipendere sia da una nostra caratteristica personale, sia dal fatto che ci troviamo di fronte a una circostanza che, per noi, si rivela essere troppo preoccupante, pesante o difficile da sopportare. Ma che cosa succede quando la nostra forza mentale non ci basta?
La prima conseguenza potrebbe essere la perdita del controllo sulle proprie emozioni. La resilienza, in un certo senso, porta con sé la consapevolezza delle proprie azioni e l’empatia, e dunque la capacità di indirizzare le emozioni in una direzione positiva. Di fronte a una situazione triste, chi manca di forza mentale finisce per non comprendere ciò che prova, fa scelte meno consapevoli e si lascia trasportare dalla negatività.
Lo stesso vale, a un livello più generale, per i pensieri: senza resilienza si diventa preda di pensieri negativi. Davanti alle avversità, invece di prepararsi e provare a mantenere la serenità e la felicità, ci si fa trasportare dalla tristezza, si immagina una catastrofe incombente e così non ci si concentra su ciò che si deve fare, non si raccolgono le forze per lottare ma si rischia di arrendersi fin da subito.
Infine, la mancanza di forza mentale può comportare un calo della produttività: abbattersi porta a cercare un sollievo nel riposo, che spesso però si dimostra inutile o dannoso. Al contrario, l’individuo resiliente sa che, in certi casi, per trovare le opportune soluzioni è necessario continuare a impegnarsi e portare avanti uno sforzo costruttivo, per dimostrare a sé stesso che le difficoltà non sono soverchianti ma, al contrario, possono rappresentare uno stimolo per migliorare il proprio modo di vivere.
Consigli per allenare la forza mentale
Se la forza mentale è così importante, allora, deve essere possibile ritrovarla, in qualche modo, nei momenti di difficoltà, oppure cercare di allenarla. Ma è possibile lavorare sulla propria resilienza, oppure si tratta di una facoltà che è, per così dire, fissa e impossibile da modificare?
Come abbiamo detto, la forza mentale dipende da ogni individuo. Fin da bambini, infatti, iniziamo lo sviluppo della nostra resilienza con l’apprendimento progressivo, affrontando passo dopo passo i problemi, le delusioni, la fine dei nostri sogni infantili e le occasioni di stress della quotidianità, ma non sempre ne prendiamo consapevolezza.
Una volta adulti, però, ci si può evolvere e modificare il proprio atteggiamento in maniera consapevole: questo vale per ogni aspetto della vita, inclusa la resilienza. Si può lavorare su sé stessi per migliorare capacità fisiche o mentali, cambiare attitudini o modi di fare, e si può anche cercare di incrementare la propria forza mentale per far fronte con maggiore serenità ai problemi quotidiani.
In particolare, è opportuno cercare di modificare la concezione che abbiamo di noi stessi e del mondo che ci circonda. Chi non riesce ad attivare i meccanismi di resilienza, spesso lo fa perché ha una scarsa opinione di sé, prova timore e panico di fronte ai fallimenti e ritiene di aver perso in partenza; oppure perché ha troppa considerazione degli altri e del loro giudizio, o ancora perché ha paura dell’ambiente in cui vive e lo ritiene pericoloso, insostenibile e incompatibile con la propria mentalità.
Per semplificare, possiamo dire che può essere utile cercare di non avere un eccessivo pessimismo. Non va ricercato un ottimismo eccessivo, ma la capacità di ragionare a mente fredda su ciò che accade; bisognerebbe riuscire a vedere anche negli eventi negativi non una minaccia costante, ma una sorta di contributo alla nostra crescita.
Alcuni consigli
Per supportare la resilienza, allora, può essere utile cambiare le nostre abitudini e la nostra visione del mondo. Per farlo, dobbiamo sforzarci a compiere uno sforzo psicologico importante, un vero allenamento che richiede senz’altro molti passi e non può essere fatto dall’oggi al domani. Al contrario, serve un lavoro continuativo e serio, e serve innanzitutto la voglia di crescere e cambiare.
Il primo suggerimento per non perdersi d’animo in questo percorso è quello di guardare sempre a un futuro ragionevole. Bisognerebbe, cioè, pensare sempre al futuro, ma non a breve termine (per esempio, la giornata di domani), né a lungo termine (tra trent’anni, o cinquanta): il futuro su cui concentrarsi è abbastanza vicino da non essere impensabile, e non così lontano da sembrare incontrollabile.
Questo ci aiuterà a potenziare il nostro senso di responsabilità e la nostra voglia di impegnarci per superare le difficoltà, ponendoci obiettivi raggiungibili. Altrimenti, pensando solo al domani non riusciamo a progettare nulla, e lanciando lo sguardo troppo in là finiamo per perdere la speranza di poter cambiare qualcosa agendo nell’immediato, e cadiamo preda dei sensi di colpa.
Un altro consiglio utile è quello di darsi degli impegni precisi e fissare delle scadenze. Se la nostra vita è organizzata avremo sempre dei punti di riferimento, che ci saranno utili per non perderci lungo la strada, neppure nei momenti più duri. L’importante è non esagerare: non siamo dei robot, e dobbiamo prevedere anche dei tempi di riposo e di rallentamento per la salute del corpo e della mente.
Ancor più utile, ma anche più difficile, è aumentare la nostra autoconsapevolezza in maniera mirata. Per farlo abbiamo molteplici possibilità, ma il modo migliore è quello di dedicare del tempo a noi stessi, nella meditazione e nella riflessione.
Esistono anzi delle vere e proprie tecniche di “mindfulness” che, grazie a una formazione specifica, permettono di ottenere questo tipo di risultati. Per molti, però, potrebbe bastare staccare per un po’ e concedersi alcuni minuti di pace, per recuperare le energie, ragionare su sé stessi e sul proprio modo di guardare alle cose.
Infine, un ultimo suggerimento: creare una comunità il più possibile solida. Che si tratti della famiglia, degli amici di scuola o di lavoro, di un gruppo unito per uno sport, un hobby o una qualsiasi attività, l’importante è avere accanto alcune persone di qualità, con cui condividere una buona comunicazione e in cui poter riporre la propria fiducia.
Non tutti sono portati ad avere molti amici o una vita sociale intensa, e d’altronde non è questo il punto: l’essenziale è sapere di avere qualcuno su cui si può contare nel momento del bisogno. Già solo questa consapevolezza può aiutare ad accrescere la propria autostima e ad affrontare in modo più resiliente le eventuali avversità della vita.
Ad ogni modo in caso di problematiche personali è sempre meglio rivolgersi ad uno specialista del settore per condividere le proprie esperienze e dubbi e per approfondimenti.