Insonnia: quali sono le cause più comuni?

Insonnia: quali sono le cause più comuni?

Faticare ad addormentarsi. Chiudere finalmente gli occhi per poi ritrovarsi a riaprirli nel cuore della notte. Fissare l’orologio e assistere inermi allo scorrere del tempo in cerca del tanto desiderato riposo. Chi soffre di insonnia lotta ogni notte con il bisogno di riposarsi e l’impossibilità di farlo, disturbato e stravolto da un sonno che tarda ad arrivare, si interrompe troppo presto e non ristora. 

Ma cos’è l’insonnia? E quando può essere definita tale? In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, dalle cause e i sintomi più comuni fino ai rimedi.

Cos'è l'insonnia e quando non dormire diventa preoccupante

Per insonnia si intende la condizione generale che si sperimenta quando la notte si fatica a dormire. Può trattarsi di difficoltà nell’addormentarsi, di un sonno discontinuo o della condizione che porta a svegliarsi troppo presto e può sfociare persino nell’impossibilità quasi totale di coricarsi.

 

Le cause dell’insonnia possono essere molto diverse tra loro, come una cattiva igiene del sonno, ansia, stress, depressione e preoccupazioni, ma anche difficoltà digestive o il passare del tempo. L’insonnia, infatti, colpisce soprattutto la popolazione over 65, con una maggiore incidenza sulle donne.

Ma che differenza c’è tra non riuscire a dormire e soffrire di insonnia? Possiamo dire che l’insonnia può essere definita tale, e richiedere tutta la nostra attenzione, quando va ad interferire con il normale svolgimento della nostra vita diurna.
Se il riposare male porta ad accusare stanchezza cronica, sperimentare cali di attenzione, giramenti di testa e debolezza e influisce sul nostro umore al punto di farci diventare estremamente irritabili o mettere alla prova il nostro equilibrio, è il caso di intervenire al fine di prevenire conseguenze più gravi.

 

Sintomi dell'insonnia

Come dicevamo, definire l’insonnia non è così semplice poiché si manifesta in modo differente da persona a persona e può disturbare chi ne soffre in modo diverso a seconda dei periodi.

In generale però si possono identificare dei sintomi comuni e importanti che possono fare da campanello d’allarme anche in fase precoce:

       Fatica ad addormentarsi: per addormentarsi, si considera normale un tempo che può arrivare ai 30-45 minuti. Oltre questo lasso di tempo, si può iniziare a parlare di insonnia;

       Passare buona parte della notte svegli: guardare film in piena notte, leggere o mangiare sono solo alcune delle attività a cui si dedicano gli insonni in fuga dal letto;

       Svegliarsi presto la mattina senza riuscire a riprendere sonno: la sveglia anticipata, se supera l’ora di tempo rispetto a quella programmata ed è ricorrente, è un chiaro sintomo di insonnia;

       Interrompere il sonno molte volte durante la notte: il riposo affinché sia efficace, deve essere continuativo. Invece è tipico dell’insonne spezzarlo e non trarne beneficio;

       Non sentirsi riposati al risveglio: svegliarsi già stanchi è una sensazione tipica e piuttosto sgradevole che caratterizza gli insonni;

       Non riuscire a dormire anche se si è molto stanchi: succede agli insonni sia la sera sia di giorno quando provano, senza successo, a recuperare il sonno perduto in notturna.


Insonnia acuta e cronica: le differenze

Ma quando è il caso di preoccuparsi se non si dorme? Anche in questo caso non è semplice stilare delle regole generali, ma si può dire che a preoccupare deve essere soprattutto l’insonnia cronica, ovvero quella che si sperimenta dopo almeno 3 mesi di sintomi ripetuti

 

Diverso è invece il caso dell’insonnia acuta che si manifesta per un periodo inferiore o uguale ai 3 mesi di tempo e poi tende a risolversi spontaneamente. In questi casi può essere d’aiuto l’utilizzo di integratori contenenti la Valeriana, per esempio, per favorire il sonno. 

Anche nel caso in cui l’insonnia acuta sia dovuta a fattori esterni piuttosto facili da individuare come conflitti famigliari o problemi sul lavoro, si può provare a intervenire in anticipo prima che il disturbo si cronicizzi assumendo integratori per l’umore capaci di favorire la normale funzione psicologica e il normale funzionamento del sistema nervoso e ridurre la stanchezza e l’affaticamento (grazie alla presenza delle vitamine B6 e B12). In ogni caso, affidarsi a uno specialista della cura del sonno è importante, come per tutte le malattie, il fai da te non è mai la scelta giusta.

Impatto dell'insonnia sulla salute

Secondo l’AIMS - Associazione Italiana di Medicina del Sonno, in Italia a soffrire di insonnia transitoria o cronica è 1 cittadino su 4. Questo significa che il 25% della popolazione adulta sperimenta almeno una volta nella vita i sintomi di questo disturbo esponendosi alle conseguenze che può avere sulla salute generale.

 

Chi non riesce a godere di un buon riposo di circa 7-8 ore continuative a notte, infatti, può sperimentare un impatto negativo sulla salute generale che può arrivare persino a causare danni alle cellule cerebrali, a ridurre la memoria dell’individuo e ad esporlo a un malfunzionamento del sistema cardiovascolare con un seguente aumento del rischio di ictus, infarti e attacchi ischemici

Queste le conseguenze più gravi, ma anche quelle più lievi non sono da sottovalutare. L’insonnia, infatti, può influire negativamente soprattutto sulla salute mentale di chi ne soffre che sarà messo a dura prova dal logorio progressivo a cui è sottoposto per l’impossibilità a dormire.

I rimedi più comuni ai disturbi del sonno

I rimedi più comuni all’insonnia sono spesso legati alle sue cause, siano esse fattori esterni stressanti o stati emotivi.

Il primo rimedio utile ha infatti generalmente a che vedere con la ricerca di una migliore igiene del sonno con questa espressione si intendono tutte quelle buone abitudini legate a favorire il sonno come andare a letto tutti i giorni allo stesso orario, eliminare dalla stanza da letto fonti di stress o distrazione come la televisione, le radio e tutti i dispositivi dotati di una spia luminosa di stand by o carica.

È consigliato evitare anche di consumare pasti pesanti da digerire la sera così come di consumare bevande contenenti caffeina o teina e alcolici. Si potrà poi pensare di assumer specifici integratori per il sonno, tisane rilassanti e bevande dalle note proprietà conciliative del sonno come la camomilla.

Alcuni trovano benefiche anche tutte quelle pratiche che favoriscono il rilassamento come lo yoga e la meditazione, altri trovano beneficio nelle pratiche sportive aerobiche, a patto di svolgerle in orari il più lontano possibile da quelli serali per evitare che l’adrenalina prodotta porti al risultato contrario.

 

Fonti 

 

What causes insomnia? Sleep Foundation

Insomnia, WebMD

Everything You Need To Know About Insomnia, Healthline

Insomnia, Medical News Today

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