Molte persone, durante il passaggio dalla stagione invernale al graduale aumento delle temperature, avvertono una sensazione di affaticamento: è la cosiddetta “stanchezza primaverile”, fenomeno piuttosto comune, causato da una serie di fattori.
Scopriamo quali sono i sintomi della stanchezza primaverile e quali i possibili rimedi per combattere il fastidioso senso di debolezza e sonnolenza durante il cambio di stagione.
Stanchezza primaverile: cosa comporta
La “stanchezza primaverile” è l’espressione colloquiale con cui si è soliti descrivere la sensazione di fiacchezza, apatia o mancanza di energia che in tanti sperimentano durante il passaggio dall’inverno alla primavera.
Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori, come i cambiamenti climatici, le variazioni nella durata del giorno, le allergie stagionali e il mutamento dei ritmi circadiani. Alcuni sintomi comuni della stanchezza primaverile sono un senso di affaticamento, mancanza di motivazione nello svolgere le abituali attività quotidiane, sonno alterato, irritabilità e mancanza di concentrazione.
Può, inoltre, verificarsi un aumento dei sintomi legati alle allergie stagionali, come starnuti, congestione nasale o prurito agli occhi. Esistono una serie di rimedi alla debolezza da cambio di stagione, sintetizzabili nel mantenimento di una routine di sonno regolare, nell’alimentazione sana, nell’esercizio fisico e nella corretta gestione dello stress. Vediamoli adesso nel dettaglio.
Sintomi della sonnolenza primaverile
Il passaggio dall’inverno alla primavera può scatenare, in alcuni soggetti, una sensazione di sonnolenza, che varia da persona a persona e si manifesta in svariati modi. Tra i sintomi più frequenti si riscontrano un senso di stanchezza e sonnolenza diurna, nonostante un sonno apparentemente sufficiente durante la notte, e la difficoltà a svegliarsi al mattino e sentirsi pienamente riposati.
A ciò si affiancano possibili complicazioni ad addormentarsi o a mantenere un sonno di qualità durante la notte e, in rari casi, sintomi che assomigliano a quelli dell’insonnia o dell’apnea del sonno. In ogni caso, è consigliabile rivolgersi ad uno specialista se si nota una persistenza o un peggioramento dei sintomi.
Rimedi: come combattere la stanchezza in primavera
Partendo dal presupposto che ogni organismo ha caratteristiche proprie e che, pertanto, esistono diversi approcci per combattere la stanchezza primaverile, è possibile individuare alcuni rimedi efficaci.
Prima di tutto, è sempre consigliabile mantenere una routine di sonno regolare, ovvero cercare di andare a letto e di svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, per aiutare il corpo a normalizzare il suo ritmo circadiano. A tal fine, è utile rendere l’ambiente in cui si riposa il più possibile confortevole e buio.
Un’altra soluzione vantaggiosa contro la stanchezza è una sana alimentazione. È consigliato, infatti, consumare cibi ricchi di nutrienti come frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, per apportare all’organismo la forza di cui ha bisogno, evitando pasti ricchi di zuccheri raffinati e grassi saturi, che possono causare picchi di energia seguiti da cali. Anche l’attività fisica può essere un ottimo antidoto alla fiacchezza: 30 minuti al giorno di esercizio aerobico moderato sono più che sufficienti.
Un potente rimedio alla stanchezza primaverile è, poi, l’esposizione alla luce naturale: trascorrere del tempo all’aperto, meglio se al sole, aiuta a regolare il ritmo circadiano e migliora persino l’umore. Ci sono, poi, una serie di pratiche tecniche, come la meditazione, lo yoga o la respirazione profonda, per ridurre i livelli di stress e migliorare il benessere generale.
Anche la disidratazione può contribuire a generare un senso di stanchezza: è opportuno, quindi, bere almeno 2 litri d’acqua al giorno e limitare il consumo di sostanze stimolanti ed eccitanti, in particolare caffeina e alcol, nelle ore vicine a quelle del riposo, così da non alterare il sonno.
Cosa prendere per la stanchezza primaverile
Quando i rimedi appena elencati non producono gli effetti desiderati, può essere utile assumere complessi multivitaminici. Si tratta di integratori alimentari, che combinano vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali, progettati per fornire al corpo una gamma completa di sostanze carenti nella dieta quotidiana e per aumentare i livelli di energia durante la stagione primaverile.
Swisse propone multivitaminici da donna, e multivitaminici da uomo, ideati per le specifiche necessità di ognuno. Le differenze tra gli uni e gli altri dipendono dalle esigenze nutrizionali specifiche di ciascun sesso, e di conseguenza, le rispettive formulazioni possono variare. Quelli da donna, ad esempio, contengono più ferro, calcio e acido folico; i multivitaminici da uomo, invece, presentano una quantità maggiore di zinco.
Ancora diversi sono, poi, i multivitaminici per ragazzi, ricchi di vitamine, minerali, estratti di erbe naturali e altre sostanze nutritive, che contribuiscono al normale metabolismo energetico e integrano la nutrizione degli adolescenti. Molto utili risultano, inoltre, anche gli integratori di vitamina D, che svolgono un ruolo cruciale nel supportare una serie di funzioni corporee, in particolare contribuisce al mantenimento di ossa sane e alla normale funzione del sistema immunitario, così come gli integratori di vitamina B, che grazie alla vitamina B5 contribuisce a prestazioni mentali normali e grazie alle vitamine B2, B3, B5, B6, B9, B12 contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento.
Per affrontare con la giusta energia la primavera, è consigliabile, infine, l’utilizzo di integratori alimentari a base di magnesio e potassio, grandi alleati del benessere: favoriscono l’equilibrio idro-salino, e contribuiscono al mantenimento della normale funzione muscolare.
Fonti:
https://www.humanitas-care.it/news/perche-in-primavera-ci-sentiamo-stanchi/
https://www.quotidiano.net/salute/astenia-primaverile-piu-energia-con-limone-e-menta-piperita/
https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=14643
https://sanitasenzaproblemi.it/la-primavera-e-la-sindrome-da-disgelo/